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rivoluzione contro sovranità

numero 1 | 2017

direttore
peppe nanni
redazione
franco cardini | monica centanni | giacomo marramao | costanza messina | flavia perina | bruno roberti | alessandro tonin | alessandro visca


in preparazione
2 ▶︎ sovranità: this is the end
3 ▶︎ la politica è un taglio
4 ▶︎ re nudo

Antefatti, prima della Rivista

I. “Manifesto di Ottobre” – per una rinascita della res publica (2010)

Ottobre 2010: all’appello “Manifesto di Ottobre” aderiscono circa 400 intellettuali e politici italiani. Questo il testo del Manifesto:

Ottobre 2010: si apre un varco, per tutti i cittadini liberi e pensanti, che fa spazio a un atto di politica generativa, una decisione perché qualcosa avvenga. Politicamente, cioè nella vita di tutti, con l’azione di tutti. Questo è il tempo in cui uomini di diversa provenienza, non vincolati da antiche appartenenze ideologiche, si sentono chiamati a sottoscrivere un patto per la rinascita della res publica, e per un rinnovato impegno intellettuale, ovvero insieme culturale e politico. Non una litania di Valori ma un progetto per l’Italia contemporanea, una concreta costruzione fatta di rigore calcolante e di impegno attivo. Gli intellettuali riprendono la responsabilità del loro ruolo pubblico. I politici sono chiamati ad attingere alle energie del pensiero per sostanziare e dare forza ai progetti di profonda trasformazione che la società richiede >>>

II. “Chiediamo il passaporto greco” (2015)

Luglio 2015: gli animatori del “Manifesto di Ottobre” promuovono la campagna internazionale “Chiediamo il passaporto greco”, alla quale aderiscono circa 800 intellettuali e cittadini italiani ed europei. Questo il testo dell’appello:

Un’Europa senza Partenone, senza un racconto politico che la tenga insieme, non è neppure pensabile. Eppure, nel tentativo di umiliare la dignità dei Greci, di impedire che da Atene si propaghi il virus della politica, della partecipazione, della cittadinanza vissuta come dimensione attiva, si assiste a una aggressione economica spropositata, nella quale la questione del debito viene usata strumentalmente come un arma impropria (pur di ricattare la Grecia, si sono bruciati, nella sola giornata di lunedì 29 giugno, 340 miliardi di euro di capitalizzazione delle Borse europee, una somma pari a quella del debito greco) >>>