Dati e interpretazione

da Luca Tonin

 

Riguardo alla tecné: l’interpretazione dei dati è di per sé un’interpretazione ed è tutto fuorché oggettiva. Un bravo statistico, matematico e/o ingegnere può prendere qualsiasi dato e rivoltarlo come vuole, anche senza commettere falsificazione dei dati stessi.
Il problema piuttosto è la fede cieca nella scienza (o in questo caso nei tecnici, che poverini sono solo tecnici).
E ovviamente il modo in cui agisce la comunicazione.
In allegato i dati della protezione civile che ho analizzato (a ieri sera alle 18:00).

Interessanti due grafici:
1) prima riga, seconda colonna ‘Numero nuovi casi’:
C’è stato una grossa riduzione dei nuovi casi (si passa da ~1500 del 9 marzo, a ~500 del 10 marzo). Due possibilità:
— un dato outlayer, però allora la varianza dei dati è così ampia che difficilmente si possono fare previsioni di alcun tipo
— una vera riduzione, che non è collegata ovviamente ai decreti di sabato/lunedì di cui quindi bisognerebbe capire le motivazioni
2) seconda riga, prima colonna: ‘Rapporto casi/tamponi’
Questa è una metrica che non ho visto menzionata da nessuna parte. Secondo me ha senso, ma non sono un epidemiologo. Riassume il rapporto fra il numero di nuovi casi rispetto al numero di tamponi effettuati. L’andamento è praticamente costante (poco meno del 2%).
Soprattutto riguardo al punto 1), né ieri sera né oggi ho trovato alcun accenno a questa riduzione dei nuovi casi. Si è voluto invece evidenziare il superamento della soglia dei 10000 casi totali e il numero di morti.